Questa
nuova parte di analisi sull’utilizzo dei banner pubblicitari online
parte dalle considerazioni cui si era giunti nel precedente lavoro, e ha gli
obbiettivi di confrontare eventuali cambiamenti occorsi e analizzare nuovi
metodi d’impiego che si siano affermati nel corso di quest’ultimo
anno.
A distanza di un anno si possono analizzare innanzi tutto
i cambiamenti che sono avvenuti da parte dell’utenza di internet, e
quindi nel modo in cui i naviganti percepiscono e interagiscono con i banner.
Come già si è avuto modo di rilevare il
primo banner è datato 1994, quindi questo veicolo pubblicitario ha
meno di dieci anni.
In breve tempo, nel periodo 1994-1998, il tasso di click rate è passato
dal 30% di quel primo banner ad una media di circa 0,6% che si è poi
stabilizzata su di uno 0,4% medio registrata negli ultimi due anni: un crollo
vertiginoso che ha fatto spesso parlare di inefficacia di questo tipo di pubblicità.
Una interessante chiave di lettura di questo andamento,
è però data da due fatti strettamente legati: il modo in cui
si sono evoluti i banner e la naturale dimestichezza che gli utenti hanno
acquisito con lo strumento internet.
L’evoluzione dei banner è particolarmente curiosa, poiché per buona parte degli anni ’90 le creatività contenevano poche o nessuna relazione col tipo di prodotto o alla marca pubblicizzati, ma puntavano soprattutto a incuriosire o ad attirare l’utente con messaggi che si confondevano con la struttura della pagina o che mettevano in evidenza indicazioni sulla possibilità di guadagni o di utilizzo gratuito di risorse (vedi il capitolo riguardante i trick banner).
Questo tipo di banner ha inizialmente riscosso un grande successo, che è
via viascemato tanto che ora solo una piccolissima parte delle creatività
è costruita attorno a questo principio.
Tutto ciò ha come concausa la naturale evoluzione nell’utilizzo di internet da parte degli utenti, che oramai conoscono lo strumento e lo utilizzano senza più incappare in quei tranelli su cui si basavano banner dal click rate elevato nel decennio scorso.
Il rapporto del Censis sull’utilizzo di internet nel 2001 e dei primi mesi del 2002 riporta infatti una crescita dell’utilizzo in tutte le fasce della popolazione, e l’affermarsi di un costante utilizzo presso gli utenti acquisiti negli anni passati.
L’utilizzo di internet sembra essere sempre più capillarmente diffuso e omogeneamente ripartito, e soprattutto è fondamentale sottolineare che gli utenti sembrano trovarsi sempre più a loro agio con questo mezzo di comunicazione.
Quindi il tasso di click medio che sembra essersi stabilizzato a distanza di un anno attorno a quello 0.4% sopra evidenziato, cosa testimoniata anche dai dati raccolti per questa analisi, suggerisce che l’utenza di internet è diventata più consapevole anche nel rapportarsi con la pubblicità online, e che interagiscono col banner solo coloro che credono di essere interessati realmente dal messaggio che ricevono.
2/8 continua