Per
introdurre questo tipo di analisi, che è stata la più
sorprendente per i risultati ottenuti, è necessario proporre
considerazioni che di primo acchito sembrano interessare solo marginalmente
l'osservazione dei banner, ma che invece influiscono pesantemente su
tutto ciò che viene pubblicato su internet, non ultima la pubblicità.
La newsletter di Netratings ha pubblicato queste importanti constatazioni,
cioè che "despite the attention focused on broadband, nearly
two-thirds of the web audience log online via a 56 Kbps modem".
Nonostante le importanti variazioni rispetto all'anno 2000, la larghissima
maggioranza dei navigatori si collega ad internet con connessioni a
bassa velocità; questo comporta lunghi tempi di attesa per il
caricamento sia della grafica del sito, sia degli altri elementi ad
esso collegati, quali i files dei banner pubblicitari.
La situazione italiana, notoriamente arretrata per quanto riguada la
banda di connessione rispetto a quella degli Stati Uniti, risente in
maniera ancora maggiore di questa lentezza, ed il peso risulta essere
ancor più determinante per permettere una comoda fruizione dei
servizi proposti dai siti.
Jakob Nielsen , guru dell'usabilità legata ad internet, indica
in sei secondi il tempo ottimale per il caricamento di una pagina web;
se la pagina non sarà caricata entro 20 secondi, 80% dei navigatori
tenderà ad abbandonare il sito senza aspettare il completamento
del caricamento.
Per la pubblicità on line essenziale è comparire velocemente
sul monitor, per poter attirare l'attenzione dell'utente; sarebbe sicuramente
ottimale ottenere il caricamento dei banner come primi oggetti sulla
pagina web, perché durante il tempo di caricamento delle parti
informative della pagina il navigatore avrebbe maggiori possibilità
di interagire con essi; questo risulta però controproducente
per il sito che ospita la pubblicità, perché vedrebbe
un certo numero di utenti transitare velocemente attraverso le proprie
pagine senza soffermarsi sui contenuti che vengono proposti.
Queste premesse introducono la parte di analisi vera e propria, che
verte sulla relazione che intercorre fra il peso del banner e la sua
capacità di generare click da parte degli utenti: il peso verrà
considerato come indice della velocità con cui il banner compare
sulla pagina; banner più leggeri compariranno prima in tutte
le loro componenti di animazione, mentre banner più pesanti impiegheranno
più tempo a completare il caricamento sia della prima schermata
di rotazione che delle seguenti.
L'analisi, che ancora una volta considera separatamente i full banner
e i button 2 in quanto fisiologicamente diversi in base al peso a causa
delle diverse dimensioni, è composta da due parti:
nella prima si mostrano i risultati riscontrati presso le campagne pubblicate
sui siti monitorati, mentre la seconda si basa sui dati di test raccolti
da una serie di banner appositamente pubblicati da Banner Tips.
Per quanto riguarda il formato button 2, sono stati osservati i dati
di tutte le campagne (dieci) che prevedevano l'utilizzo di questo tipo
di banner; prima verranno analizzati i dati nel loro complesso, poi
si osserveranno le variazioni presenti fra creatività all'interno
di una singola campagna.
Nel grafico 9 è riportato l'andamento del click rate al variare
del peso del banner:
I banner con peso fino a 3.600 byte ottengono un click rate medio dell'
1,08%, valore che cresce fino al massimo riscontrato nella seguente
fascia (fino a 4.000 byte), dove la media registrata è del 2,85%.
Oltre questa fascia di peso il click rate crolla vertiginosamente a
valori compresi fra lo 0,08% e lo 0,28%.
L'aumento riscontrato fra le prime due categorie sembra spiegabile dal
fatto che il bassissimo peso dei banner della prima fascia porti con
se creatività poco accattivanti, che risentono dell'ottimizzazione
eccessiva della grafica dei banner; la seconda fascia è quella
che garantisce l'ottimo equilibrio fra peso e uso della grafica.
La scelta di minimizzare il peso si è comunque dimostrata molto
più redditizia di quella opposta, cioè di puntare su soggetti
che avrebbero dovuto colpire l'utente attraverso l'elaborata costruzione
del banner, ma a discapito della leggerezza.
In tabella 4 sono riportati i valori di una singola campagna portata
come esempio.
I banner con peso inferiore ai 4.000 byte ottengono una resa dieci
volte maggiore di quelli che oltrepassano questa soglia.
Questo dato è molto significativo perché non influenzato
dalla notorietà della marca, ma solo dalla creatività
e dal peso ad essa associato.
L'analisi dei full banner porta a risultati simili a quelli sopra evidenziati
per i button 2, come illustrati nel grafico 10.
Banner dal peso inferiore a 9.000 byte (il banner più leggero
pesa 6.443 byte) ottengono un click rate medio del 1,29%, mentre tutti
gli altri (il banner più pesante pesa 13.200 byte) ottengono
un valore compreso fra lo 0,24% e lo 0,45%.
Le oscillazioni fra le categorie più leggere e le altre sono
minori rispetto ai button 2, ma comunque sono variazioni interessanti.
Per completare l'analisi di seguito è riportato il risultato
ottenuto dal banner di test utilizzato da Banner Tips; ad una stessa
creatività sono stati associati pesi via via crescenti, e ogni
singolo banner ha ottenuto 5.000 impression.
La creatività del banner (invero di scarso impatto visivo) è
la seguente:
Anche una stessa creatività ottiene un andamento fortemente
influenzato dal fattore peso; questo dato è importante poiché
il peso è l'unica variabile presente in questa specifica osservazione.
Risulta quindi importante tener conto durante la creazione dei soggetti
per i banner non solo che questi siano accattivanti, ma che siano veloci
nel comparire sulla pagina web.
L'osservazione effettuata permette di affermare che i valori riportati
dal formato button 2 con peso inferiore ai 4.000 byte sono generalmente
migliori di quelli riportati dai soggetti in formato full banner; nonostante
le ridotte dimensioni la velocità di caricamento risulta essere
uno dei fattori più importanti per la buona resa di un banner.